Descrizione
Il Bosco di Borgoratto, meglio conosciuto come “I Boschetti”, affonda le sue radici storiche ai primi del Novecento, quando 41 sottoscrittori, residenti ed in parte villeggianti, acquistarono dalla proprietà Vicari i sottostanti quello che poi diventerà negli Anni Trenta il Grand Hotel Miramonti (originariamente convento dei Cappuccini e poi caserma). Si consorziarono con il primario scopo di conservare il bosco e di metterlo a disposizione della cittadinanza. Il 21 agosto 1914 nacque la “Pro Garessio”, che garantiva la manutenzione del luogo, usando i proventi della vendita di castagne, funghi, fieno e la concessione a pascolo del sottobosco.
Divenne poi un’attrattiva turistica per i villeggianti e per gli ospiti di chi viveva nelle vicine ville Liberty, per i picnic all’ombra e come punto di sosta in una passeggiata verso il Santuario di Valsorda. I castagni subirono poi il mal d’inchiostro e furono impiantati nel corso degli anni altri esemplari di piante (negli Anni ’70 se ne contavano ben 870 su una superficie di ben 12.360 mq). Nella Seconda Guerra Mondiale i Boschetti divennero teatro anche di scontri armati tra i partigiani ed i tedeschi che avevano il proprio comando nel Miramonti (fu anche un campo di prigionia). La ripresa avvenne nel dopoguerra con il boom della villeggiatura anche grazie al Parco Fonti San Bernardo ed alla cura dell’acqua ed alle tante manifestazioni (qui nei Boschetti si ricorda ancora lo spettacolo con il Mago Zurlì). Oggi è stato dato in comodato al Comune, che ne cura la manutenzione, ma sempre con lo scopo di metterlo a disposizione della cittadinanza e di quanti ne fanno richiesta.
“I Boschetti” sono derivati da un castagneto da frutto e al suo interno si possono infatti ancora trovare esemplari molti vecchi di castagno (Castanea sativa) che ne caratterizzano il bosco. Molti di questi castagni raggiungono il secolo di età ed hanno il diametro del tronco che può arrivare ad oltre un metro. I grandi castagni hanno generalmente il tronco poco sviluppato in altezza perché il tronco stesso e la chioma venivano tagliati e controllati come albero da frutto per la produzione delle castagne. I castagni rimasti di grandi dimensioni presentano spesso ampie cavità piene di segatura e parte della chioma morta. Alcuni castagni sono in sofferenza o sono già morti e si possono notare i tronchi morti in piedi con diversi fori dei nidi di picchi.
Accanto ai castagni si trovano tante altre essenze arboree, sia di origine locale sia esotiche, anche con discrete dimensioni del tronco, come: betulla (Betula pendula), acero di monte (Acer pseudoplatanus, anche varietà rossa), tiglio (Tilia sp.), faggio (Fagus sylvatica), platano (Platanus sp.), acero campestre (Acer campestre), roverella (Quercus pubescens), orniello (Fraxinus ornus), quercia rossa (Quercus rubra), abete rosso (Picea abies), larice (Larix decidua), pino silvestre (Pinus sylvestris) e altri pini, cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara), tuia (Thuja sp.) e altre specie. Da sottolineare le dimensioni di alcune piante come un faggio con il tronco di circa 80 cm di diametro e larici con diametri di circa 50 cm. È presente anche una macchia di rovi con ai margini un fitto rinnovo di acero di monte, tiglio, quercia rossa, orniello, castagno e varie conifere e con diverse erbe selvatiche che in primavera ed estate danno vita a variegate ed intense fioriture. Essendo l’area adibita alla frequentazione del pubblico, gran parte del sottobosco e del prato sono sottoposti a sfalci regolari.
Nell’area sono presenti installazioni di vario genere, come un’arena con i gradoni in terra inerbiti, giochi per bambini, panchine realizzate con tronchi, diverse strutture per favorire la fauna del bosco.
Divenne poi un’attrattiva turistica per i villeggianti e per gli ospiti di chi viveva nelle vicine ville Liberty, per i picnic all’ombra e come punto di sosta in una passeggiata verso il Santuario di Valsorda. I castagni subirono poi il mal d’inchiostro e furono impiantati nel corso degli anni altri esemplari di piante (negli Anni ’70 se ne contavano ben 870 su una superficie di ben 12.360 mq). Nella Seconda Guerra Mondiale i Boschetti divennero teatro anche di scontri armati tra i partigiani ed i tedeschi che avevano il proprio comando nel Miramonti (fu anche un campo di prigionia). La ripresa avvenne nel dopoguerra con il boom della villeggiatura anche grazie al Parco Fonti San Bernardo ed alla cura dell’acqua ed alle tante manifestazioni (qui nei Boschetti si ricorda ancora lo spettacolo con il Mago Zurlì). Oggi è stato dato in comodato al Comune, che ne cura la manutenzione, ma sempre con lo scopo di metterlo a disposizione della cittadinanza e di quanti ne fanno richiesta.
“I Boschetti” sono derivati da un castagneto da frutto e al suo interno si possono infatti ancora trovare esemplari molti vecchi di castagno (Castanea sativa) che ne caratterizzano il bosco. Molti di questi castagni raggiungono il secolo di età ed hanno il diametro del tronco che può arrivare ad oltre un metro. I grandi castagni hanno generalmente il tronco poco sviluppato in altezza perché il tronco stesso e la chioma venivano tagliati e controllati come albero da frutto per la produzione delle castagne. I castagni rimasti di grandi dimensioni presentano spesso ampie cavità piene di segatura e parte della chioma morta. Alcuni castagni sono in sofferenza o sono già morti e si possono notare i tronchi morti in piedi con diversi fori dei nidi di picchi.
Accanto ai castagni si trovano tante altre essenze arboree, sia di origine locale sia esotiche, anche con discrete dimensioni del tronco, come: betulla (Betula pendula), acero di monte (Acer pseudoplatanus, anche varietà rossa), tiglio (Tilia sp.), faggio (Fagus sylvatica), platano (Platanus sp.), acero campestre (Acer campestre), roverella (Quercus pubescens), orniello (Fraxinus ornus), quercia rossa (Quercus rubra), abete rosso (Picea abies), larice (Larix decidua), pino silvestre (Pinus sylvestris) e altri pini, cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara), tuia (Thuja sp.) e altre specie. Da sottolineare le dimensioni di alcune piante come un faggio con il tronco di circa 80 cm di diametro e larici con diametri di circa 50 cm. È presente anche una macchia di rovi con ai margini un fitto rinnovo di acero di monte, tiglio, quercia rossa, orniello, castagno e varie conifere e con diverse erbe selvatiche che in primavera ed estate danno vita a variegate ed intense fioriture. Essendo l’area adibita alla frequentazione del pubblico, gran parte del sottobosco e del prato sono sottoposti a sfalci regolari.
Nell’area sono presenti installazioni di vario genere, come un’arena con i gradoni in terra inerbiti, giochi per bambini, panchine realizzate con tronchi, diverse strutture per favorire la fauna del bosco.
Mappa
Indirizzo: Via al Santuario, 6, 12075 Garessio CN, Italia
Coordinate: 44°12'4''N 8°1'48,8''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Modalità di accesso
I Boschetti di Borgoratto sono all'esterno e sono accessibili a tutti